La tappa inizia al rifugio Hochgang nel cuore della zona protetta del Parco Naturale del Gruppo di Tessa. Il percorso segue il sentiero AVS Jugendweg (che corrisponde ad un tratto dell’Alta Via di Merano), passa per alpeggi e prosegue in lieve discesa fino al rifugio Nassereithütte (1523m, ristoro e pernottamento possibili) nella Valle di Tel (Zieltal). Altri possibili luoghi di sosta lungo la tappa verso la Jausenstation Patleid (meta della tappa, 1368m) sono le locande Giggelberg, Hochforch, Grub e Galmein; in maggior parte sono collegate, secondo tradizione, da piccole teleferiche ai paesi in fondovalle. La tappa B 29 si svolge senza alcuna difficoltà di orientamento con dislivelli minimi (ad eccezione dell’attraversamento di ruscelli che è assicurato) tra pascoli o boschi misti, ricalcando per buona parte il tracciato dell’Alta Via di Merano, assai frequentata e sicura. Potrebbe sembrare strano che il sentiero passi spesso tra masi. Si potrebbero trovare difficoltà nell’attraversare i torrenti se sono previste forti precipitazioni nel periodo dell’escursione, poiché il sentiero potrebbe risultare difficilmente riconoscibile; inoltre, in determinate situazioni, c’è pericolo di caduta massi. Gli escursionisti della Via Alpina attraversano in due tappe giornaliere l’intero versante sud del gruppo di Tessa.
(Stefan Illmer, Karin Leichter, AVS)

Il Parco Naturale del Gruppo di Tessa, costituitosi nel 1976 è con i suoi 3.430 ha di superficie, il più esteso dell'Alto Adige e si trova nel territorio dei comuni di Senales, Naturno, Parcìna, Tirolo paese, Rifiano, San Martino in Passiria e Moso in Passiria. Il Parco Naturale comprende il Gruppo di Tessa, una regione d'alta montagna compresa tra la Val Senales a ovest e la Val Passiria a est, continuazione delle Alpi Ötztaler con i crinali di Senales e Gurgl. La zona del Parco Naturale è, soprattutto dal punto di vista morfologico, una delle più interessanti dell'Alto Adige, presenta tutte le conformazioni alpine dalle alte cime ghiacciate fino agli alpeggi, passando per i pendii terrazzati e giù fino al fondovalle. Durante le glaciazioni, la zona occupata oggi dal Parco Naturale era ricoperta dai ghiacci, in questo periodo le conche sorgive furono trasformate in circhi glaciali e il profilo delle valli fu arrotondato. I ghiacciai laterali scavarono meno profondamente e questo provocò la formazione delle valli pensili. Nella zona del fondovalle si formarono profonde striature nelle rocce e rocce montonate. In tutte le valli e alla fine delle valli stesse della zona protetta si trovano morene. Dopo le glaciazioni fu l'acqua a modellare il paesaggio; l'azione simultanea del ghiaccio dei ghiacciai e dell'acqua, ha formato i molti laghi alpini, affascinanti punti di attrazione nel paesaggio odierno. Sopra Merano si trovano i laghi di Sopranes (Spronser Seen), il più esteso gruppo di laghi alpini dell'Alto Adige (ca. 2100m – 2600m). I numerosi ruscelli scroscianti formano spettacolari cascate (es. la cascata di Parcines). Determinante per il regime idrico, è il disgelo, che proviene dal crinale di confine della zona del Picco di Tessa (Texelspitze), della Croda di Riotorbo (Trübwand), della Fiammante (Lodner), e della Croda del Tovale (Gfallwand). In questi ultimi decenni i ghiacciai si sono ritirati in maniera vistosa, alcuni sono addirittura scomparsi. Il clima mediterraneo, le precipitazioni ridotte e una pendenza favorevole dei versanti esposti all’insolazione rendono assolutamente unico questo ambiente per molte piante ed animali. Il Parco Naturale del Gruppo di Tessa comprende una parte del Monte Sole (Sonnenberg) in Val Venosta (i caldi ed asciutti pendii di Parcina e Naturno). Il territorio comunale di Parcina, attraverso cui passa una buona parte del percorso di questa tappa, è, come tutti gli insediamenti che sorgono su coni alluvionali, antico suolo coltivato. I primi abitanti di questa zona vi si stabilirono 5000 anni fa; la storia ricca di cambiamenti menziona diverse popolazioni. Gli insediamenti seguono la configurazione del paesaggio dall’alto in basso. Lungo questo percorso si potranno ammirare misteriose coppelle e luoghi di culto preistorici, muti testimoni dei primi abitanti di questi luoghi, che continuano a porre interrogativi sul loro significato.
(Stefan Illmer, Karin Leichter, AVS)