A Ruhpolding si passa la chiesa parrocchiale in direzione nord e si prosegue salendo dolcemente verso Hinterreit in direzione sud-ovest. Da qui si segue la strada carrozzabile che termina a Egg. Il sentiero che inizia da qui sale in direzione ovest fino alla propaggine del Strohnschneid, la attraversa e prosegue in direzione nord sotto la parete Poschinger Wand fino a immettersi sul sentiero proveniente dall’alpe Farnbödenalm. In direzione ovest, si prosegue fino all’alpe Fellnalm e in stretti tornanti sul versante occidentale fino alla cima del monte Hochfelln su cui si trova una cappellina. Poco sotto la cima, si trovano il rifugio Hochfellnhaus (se si vuole pernottarvi è necessario prenotare in anticipo!) e la stazione in quota della funivia (ca. 3h15min). Dalla cima il sentiero prosegue dapprima verso ovest e poi scende lungo il crinale meridionale. Si può evitare un tratto molto ripido del crinale deviando verso est, dopodiché la Via Alpina segue il sentiero che passa per il monte Thoraukopf (1.461m) fino a quello che sale dall’alpe Thoraualm. Qui ci si tiene a destra in direzione nord (freccia per Eschlmoos) e si segue il sentiero che scende nel bosco. Dopo aver attraversato più volte il ruscello e il vallone Weißgraben si arriva alla strada dell'alpeggio. La si segue scendendo in direzione ovest fino al bivio del sentiero escursionistico con il cartello "Hochgern", che si segue fino all’alpe Hinteralm. Si prosegue in direzione sud, alla biforcazione ci si tiene a destra (a sinistra: sentiero per Ruhpolding) e si arriva all’alpe Bischofsfellnalm. Qui si prosegue sul sentiero verso ovest, finché si incontra un sentiero sulla destra che sale tortuoso sul monte Hochgern (ca. 3h). Dalla vetta dello Hochgern un sentiero che è impossibile non vedere porta al rifugio Hochgernhaus. Dallo Hochgernhaus si prosegue su una strada carrozzabile scendendo ulteriormente all’alpe Agersgschendalm. Su una strada forestale si arriva infine a Marquartstein.
(Michael Kleider, Christina Schwann, OeAV)

Desiderando vedere le montagne, il Re Maximilian II. di Baviera, fece nel 1858 un viaggio di cinque settimane - da Lindau sul Lago di Costnza a Berchtesgaden – durante il quale salì in cima tra gli altri al Grünten, il Wendelstein e il Riesenberg, ma visito anche paesi, castelli e altri siti d’interesse. Il sentiero Maximiliansweg, realizzato nel 1991, fa ripercorrere all’escursionista l’itinerario del re e della sua corte e ricalca sostanzialmente il sentiero di lunga percorrenza europeo E4. La Via Alpina ricalca entrambi i sentieri per due tappe consentendo di attraversare le montagne panoramiche più amate delle Alpi di Chiemgau: il Hochfelln e il Hochgern. Entrambe le vette offrono una vista spettacolare sulla catena alpina (Hagengebirge e Tennengebirge, Dachstein, Tauern, Zillertaler Alpen, Watzmann), sull’altopiano bavarese e sull’Innviertel; nelle giornate particolarmente limpide si vede addirittura il bosco boemo. Il rifugio Hochfellnhaus (1.664 m), proprio sotto la vetta del Hochfelln, è la struttura ricettiva più alta del Chiemgau ed è aperta tutto l’anno, ma non offre possibilità di pernottamento. Una particolarità in questa parte delle Alpi è costituita dalle minuscole cappelle, costruite su numerose cime, quali quelle del Hochgern, del Geigelstein o del Spitzstein. Le Alpi di Chiemgau, tra i fiumi Saalach e Inn, e delimitate a sud dal Kaisergebirge e dalle Alpi di Berchtesgaden, sono una zona di alpeggi e boschi con macchie rocciose di colore chiaro. La zona è un paradiso dei fiori apprezzato dai botanici. Il rilievo è stato plasmato dall’ultima era glaciale. I morbidi rilievi di Flysch sono stati erosi dai ghiacciai e trasformati in colline; il Sonntagshorn (sulla cui vetta corre la linea di confine) con i suoi 1.961m è la maggiore altura della zona di Chiemgauer e meta di numerosi escursionisti. Altre testimonianze dei ghiacciai sono costituite dalle valli a forma di trogolo, dalle morene disposte tutto intorno (visibili ancora oggi sotto forma di catene collinari) e, nelle zone prealpine, dai laghi e dalle torbiere. Alla fine dell’era glaciale l’acqua dello scioglimento dei ghiacciai riempì le conche createsi dietro alle morene finali – enormi quantità di detriti, spinte in avanti dal ghiacciaio e accatastate – creando ad esempio il lago Chiemsee, detto „Mar di Baviera“ – il lago Chiemsee. Gran parte della superficie del lago verso sud è stata interrata, un tempo si estendeva fino a Marquartstein.
(Michael Kleider)